Richiesta di cancellazione del progetto di costruzione delle barriere antirumore lungo la linea Roma-Lido

Il verde del X municipio sempre in pericolo
Dal rovinoso incendio della pineta di Castel Fusano del 4 luglio del 2000, il verde del nostro territorio ha subito continue minacce e un continuo depauperamento.
Da ricordare, negli ultimi tempi, il flagello del punteruolo rosso che ha, di fatto, distrutto quasi tutte le palme presenti nel nostro Municipio.
Il verde cittadino, al temine di alcuni lavori stradali non è stato ripristinato; o in altri casi, la sostituzione del verde esistente, vedi Piazza Anco Marzio, è risultata inadeguata e fallimentare.



ViaBertolotto2_Prima_DopoCome se ciò non bastasse un’altra minaccia incombe sul verde del nostro territorio ed è la realizzazione delle barriere fonoassorbenti lungo la ferrovia Roma-Lido che attraversa il centro abitato di Ostia. Tale progetto per la sua realizzazione prevede l’abbattimento di oltre 200 alberi, anche secolari.
Va raccontato come i cittadini di Ostia siano venuti a conoscenza di questa importante opera da realizzarsi sul nostro territorio: ebbene un mattino del Febbraio del 2012 alcuni abitanti “frontalieri” della linea ferroviaria, notano alcune persone segnare con una “T” alcuni alberi, soprattutto pini. Alla domanda, legittima, si sentono rispondere che questi alberi “segnati” andranno eliminati (“T” sta per taglio) per far posto alle barriere fonoassorbenti di prossima costruzione da parte di ATAC soggetto appaltante i lavori.
In pochi giorni vengono raccolte migliaia di firme (ad oggi ne sono state raccolte oltre 5 mila) eh ha inizio una mobilitazione spontanea per impedire che ciò accada. Non solo, non si riesce a capire in che cosa consista l’opera e che cosa si intenda realizzare.
I cittadini si riuniscono in Comitato e nasce così Il Comitato Sentinelle degli Alberi della Roma-Lido” : il primo atto è stato impedire, incatenandosi agli alberi, siamo ad Aprile del 2012,  l’abbattimento degli alberi in via dell’Argentiera dove è stato individuato il primo cantiere dei lavori.
Contemporaneamente si richiede agli uffici tecnici della Regione Lazio l’accesso agli atti per capire, nei dettagli, cosa implichi tale progetto già finanziato e in fase esecutiva.
Per l’intero progetto sono stati stanziati più di 13 milioni di euro; per il primo stralcio ne sono, subito disponibili, quasi 6 milioni e mezzo, ( leggi il Protocollo di Riprogrammazione), da notare che in calce viene scritto nero su bianco che “Non si riscontrano particolari criticità dell’opera”).
A maggio del 2012 finalmente la cittadinanza, può conoscere, nei dettagli, in cosa consista questo assurdo progetto che per recepire una direttiva europea relativa all’abbattimento del rumore cittadino, prodotto dal passaggio del treno, creerebbe altri problemi ancora più importanti; non solo, la stessa direttiva (in verità parecchio datata)  parla di costruzione di barriere solo dopo aver ottemperato a tutta una serie di opere e interventi sulla fonte del rumore.
Ebbene il progetto Atac , consiste nella progettazione e realizzazione delle barriere antirumore in adiacenza alla linea ferroviaria Roma-Lido dal km 23.000 (plesso scolastico in fondo a via dell’Argentiera) al Km. 28.000 (Stazione Cristoforo Colombo).
Si compone di 8 diverse tratte per un totale di circa 5 Km. 4 di queste sono oggetto del primo stralcio dell’appalto, di circa 6 milioni di euro, per le altre 4 l’ATAC deciderà se procedere alla realizzazione o meno in funzione della possibilità di reperire i fondi necessari (ulteriori 3 milioni circa + iva). Le barriere sono realizzate impiegando pannellature opache in cemento armato (da 2 a 3 metri) recanti sul lato interno un profilo scanalato in argilla espansa fonoassorbente e superiormente superfici in vetro stratificato (di 2 metri), più un riduttore di rumore in alluminio traforato (di 40 cm). L’altezza totale varia da 4.40 a 5.40 metri.
Insomma un doppio muro alto, in alcuni casi, quasi 6 metri, causa di cambiamenti sociali e climatici ed anche economici importanti; infatti:
  • dividerebbe di fatto in due l’abitato di Ostia Levante;
  • si avrebbe il taglio di circa 200 alberi, anche di alto fusto e secolari di pregio, in zona protetta.
  • determinerebbe un cambiamento del microclima e azione dei venti – ricircolo dell’aria;
  • l’abbattimento del rumore secondo lo stesso studio fornito dal progetto riguarderebbe solo le abitazioni fino al 2° pian0, per i piani superiori al secondo il rumore verrebbe addirittura amplificato invece che ridotto;
  • si determinerebbe un sicuro deprezzamento degli appartamenti prospicenti la ferrovia, soprattutto grazie all’opera dei writers;
  • non diminuirebbero le vibrazioni causate dal passaggio del treno;
La situazione attuale
Fino ad ora, grazie alla mobilitazione dei cittadini, culminati nella notte del maggio 2012 con un presidio prolungatosi fino alla 2 di notte per impedire i primi abbattimenti di alberi e il successivo presidio estivo, durato quasi un mese, nei pressi della scuola media Caio Duilio, si è impedito di tagliare gli alberi: nessun albero è ancora stato sacrificato, ma il progetto è partito e sono stati realizzati 3 tratti della barriera:
  1. prima della stazione Lido Nord (in corrispondenza della scuola in via Capo d’Armi);
  2. nella Stazione Lido Nord;
  3. il tratto, finora il più lungo, dalla stazione Stella Polare fino a via dei Rostri, a protezione di un parcheggio, di un asilo in disuso e abbandonato da 30 anni (opera OMNI); della scuola Caio Duilio (che non ne aveva fatto richiesta) e della duna mediterranea alla fine di via dei Rostri.
Ma la situazione richiede la massima vigilanza perché il progetto è sempre attivo fino a che non verrà completamente stralciato come richiesto dai cittadini riunitisi in Comitato.
Non solo no
I cittadini e il Comitato respingono l’attuazione di tale progetto perché si è dimostrato che esistono le soluzioni al problema del rumore acustico con costi di impatto ed economici decisamente inferiori:
  • una soluzione a costo ZERO per ottenere un risultato migliore di quello proposto nel progetto, consiste nel ridurre la velocità del treno nei tratti più sensibili urbani. Migliore perché vengono meno tutti i “contro” e si ottiene un risultato analogo. La riduzione della velocità in relazione al tratto relativamente esiguo e agli attuali livelli di qualità del servizio non andrebbero a discapito dei pendolari.
  • Ammodernamenti strutturali in linea con qualsiasi altra capitale europea e con costi decisamente più contenuti rispetto alla costruzione delle barriere (sostituzione materiale rotabile obsoleto; intervento sugli scambi con l’utilizzo di materiali di nuova generazione; smorzatori, oliatori ecc.)
Tutte cose che andavano fatte prima, come richiesto dalla legislazione europea.
Si raccomanda inoltre a tutte le amministrazioni locali, per l’avvenire, che progetti di così grande impatto vedano un coinvolgimento democratico della popolazione sia a livello di corretta informazione che di partecipazione attiva. Per questo il coinvolgimento dei Comitati di cittadini e di altre rappresentanze effettivamente presenti sul territorio non solo si rende assolutamente necessario ma si devono altresì sempre trovare tempi e spazi per una corretta consultazione prima di qualsiasi decisione operativa.
Per tutto questo,
Si richiede la cancellazione del progetto regionale riguardante la costruzione delle barriere antirumore e la destinazione dei fondi così recuperati al miglioramento del servizio della Roma-Lido
La richiesta da fare agli organi istituzionali coinvolti e competenti,  il Comune di Roma (in quanto l’ATAC è una azienda comunale) e la Regione Lazio (finanziatore del progetto) è quindi la cancellazione definitiva del progetto relativo alla costruzione delle barriere, ( tra l’altro i lavori fin qui eseguiti costituiscono un quinto del valore complessivo del progetto e la ditta vincitrice dell’appalto può essere liquidata senza ulteriori costi o penali).
Destinare i fondi a tutte le soluzioni suggerite e studiate in questi  mesi dal “Comitato Sentinelle degli Alberi della Roma-Lido” per la soluzione dell’abbattimento del rumore acustico come avviene in tutta Europa, specialmente in prossimità dei centri abitati, dove si stanno adottando da un decennio misure e sistemi che consentono di ridurre il rumore e le vibrazioni prodotte dal passaggio dei convogli, senza prevedere la costruzione di muri e destinare i restanti fondi così recuperati per:
  • una manutenzione efficiente affinché i guasti ai treni attualmente circolanti siano eventi eccezionali e non la norma;
  • Il riammodernamento e aumento del parco treni affinché la giornaliera cancellazione delle corse diventi anche questo un evento eccezionale;
  • L’aumento della frequenza dei treni durante le ore di punta affinché i passeggeri non siano costretti a viaggiare come in un carro bestiame, essendo l’affollamento causa di malori per i passeggeri.
  • Un parco treni confortevole e pulito, degno di un paese civile e della capitale d’Italia;
  • La soluzione della conflittualità con i propri dipendenti che porta alla proclamazione ormai di due scioperi in un mese della durata di 24 ore con ripercussioni sull’intera città di Roma;
  • Il definitivo collaudo, finalmente, del ponticello sul fosso di dragoncello, subito dopo la stazione di Ostia Antica, dove il treno rallenta la sua corsa ormai da decenni;
  • La ristrutturazione delle stazioni sotto le quali, in caso di pioggia occorre tenere l’ombrello aperto perché piove dal tetto;
Enrico Todini